Il capitanoColin McDougall, che guidava l'unità cinematografica e fotografica dell'esercito canadese, escogitò una soluzione intelligente per garantire le riprese nonostante la difficoltà di integrare i fotografi nelle imbarcazioni da sbarco. Egli installò delle macchine fotografiche Eyemo da 35 mm sul retro delle imbarcazioni da sbarco, che venivano azionate dal personale della Marina. Ciò permise di registrare in modo statico i momenti cruciali degli sbarchi, assicurando che la storia venisse immortalata.
LaBell & Howell Eyemo, una cinepresa da 35 mm alimentata da un motore a orologeria, poteva catturare solo pochi secondi di pellicola alla volta. Nonostante questa limitazione, lo sforzo ebbe successo, anche se non privo di difficoltà. Dopo lo sbarco, diversi fotografi, tra cui il fratello di McDougall, Jack McDougall, e il pilota del Dispatch Brian O'Regan, rischiarono la vita per recuperare la pellicola. Alcune macchine fotografiche andarono distrutte nel caos, ma i filmati recuperati avrebbero avuto un valore inestimabile.
Unafigura chiave nella cattura dei filmati del D-Day fu il sergente Bill Grant, un fotografo dell'Unità. Grant riuscì a sbarcare con i Queen's Own Rifles canadesi. Durante l'assalto, il suo mezzo da sbarco fu colpito da un'esplosione, ma continuò a scattare nonostante il pericolo. Grant recuperò anche le pellicole di altre cineprese "appiccicate" che erano attaccate alle imbarcazioni da sbarco, diventando così un elemento fondamentale per la conservazione dei filmati storici. Le sue riprese sono diventate in seguito alcune delle immagini più significative dell'invasione, anche se lo stesso Grant ha esitato a rivendicare la piena proprietà degli scatti.
Purtroppo, i negativi originali di questi filmati sono andati distrutti in un devastante incendio in un magazzino del Quebec, che ospitava pellicole in nitrato. Questa perdita rende impossibile un'ulteriore esplorazione degli archivi per scoprire altri film dei fotografi originali. Tuttavia, va riconosciuto il merito ai fotografi dell'esercito e della marina che hanno rischiato la vita per documentare questi eventi storici. Il loro contributo alla conservazione dei filmati del D-Day rimane inestimabile.